Le parole di Gesù e di Buddha a confronto
Paralleli tra brani dei Vangeli e sutra buddhisti su compassione e saggezza. Oggi, la cultura asiatica si sovrappone a quella europea e nordamericana; la terra non è che un minuscolo globo nell’universo e i suoi continenti vanno alla deriva secondo modalità che nessun geologo avrebbe mai previsto. Se avessimo letto i testi sacri buddhisti e cristiani con maggiore attenzione, avremmo probabilmente capito tempo fa quanto simili siano le varie culture e le diverse religioni.
O, forse, avremmo ripreso a leggere la famosa poesia di Kipling dal verso in cui afferma che “l’Oriente è l’Oriente, e l’Occidente e’ l’Occidente”, al verso in cui annuncia che questi due mondi non si incontreranno mai, fino a imbatterci in una strofa che il ventesimo secolo pare aver scordato, in cui l’autore osserva: “Non c’e', ne’ Oriente, ne’ Occidente, ne’ Confine, ne’ Stirpe, ne’ Nascita / Quando due uomini forti si trovano faccia a faccia, pur provenendo dalle estremità della terra!”.
LA COMPASSIONE
L’affinità piu’sorprendente fra Gesù e il Buddha riguarda il concetto di amore: entrambi, infatti, predicano la Regola d’Oro, in base a cui ogni uomo deve trattare il suo prossimo come se stesso. Molte delle più note affermazioni di Cristo, in ordine al fatto di porgere l’altra guancia, di amare i propri nemici; nonché’ l’idea che chi di spada ferisce, di spada perisce, si rispecchiano nelle parole del Buddha.
“La dottrina morale del Buddha”, osserva Burnett Hillman Streeter, illustre studioso di Oxford, “e’ sorprendentemente simile al discorso evangelico”. Inoltre, le parole dette da Gesù sulla montagna costituiscono il suo più grande insegnamento, esattamente come il Dhammapada, concettualmente affine al Sermone, costituisce il libro più importante del buddhismo: se esso e’ la trasposizione scritta in lingua pali della tradizione orale sorta tra i primi iniziati buddhisti, il discorso evangelico della montagna e altre parti dei quattro Vangeli vengono infatti attribuiti ai primi seguaci di Cristo.
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Cio’ che volete gli uomini facciano a Voi, anche voi fatelo a loro. LUCA 6, 31
Chi considera (gli altri) uguali a se stesso non danneggia, non uccide. DHAMMAPADA X, 129-130
……………………………
A chi ti percuote sulla guancia porgi anche l’altra. LUCA 6, 29
Se qualcuno ti colpisce con la mano, con un bastone, o con un coltello, dovresti abbandonare ogni desiderio e non pronunciare parole malvagie. MAJJHIMA NIKAYA 21, 6
………………………..
Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
[…]
A chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’a chiunque ti chiede; e a chi prende il tuo, non richiederlo. LUCA 6, 27-30
Ecco proprio in causa dell’ostilità mai si placa l’ostilità, solo con la non ostilità si placa: questo è immutabile elemento.
[…]
Con la calma vinci l’ira, col bene vinci il male. Vinci la miseria con la liberalità, con la verità, la menzogna. DHAMMAPADA I, 5; XVII, 223
……………………………….
In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. MATTEO 25, 45
Se non vi aiutate gli uni gli altri, chi ci sarà ad aiutarvi? Chiunque aiuta me, deve aiutare i malati. VINAYA, MAHAVAGGA 8, 26, 3
………………………..
Rimetti la spada nel fodero, perché’ tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. MATTEO 26, 52
Distaccandosi dal desiderio di prendere la vita, l’ascetico Gautama esiste, evitando di prendere la vita, senza bastone, ne’ spada. DIGHA NIKAYA 1, 1, 8
…………………….
Questo e’ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. GIOVANNI 15, 12-13
Come una madre difenderebbe con la vita il suo proprio figlio, il suo unico figlio, così sviluppi egli un animo illimitato nei riguardi di tutti gli esseri viventi. Coltivi benevolenza ed animo illimitatamente benigno per tutto il mondo. SUTTA NIPATA 149-150
………………………
La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. GIOVANNI 1, 17
Il corpo del Buddha è nato dall’amore, dalla pazienza, dalla gentilezza e dalla verità. VIMALAKIRTINIRDESHA SUTRA 2
…………………………
Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte. LUCA 15, 10
Il bodhisattva ama tutti gli esseri viventi, come fossero tutti suoi figli. VIMALAKIRTINIRDESHA SUTRA 5
………………………….
Tu conosci i miei comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre”. MARCO 10, 19
Astieniti dall’uccidere e dal prendere ciò che non ti è dato. Astieniti dall’impurità e dal dire il falso. Non accettare oro e argento. KHUDDAKAPATHA 2
…………………………….
LA SAGGEZZA
Alla base del cristianesimo, che influenza gran parte del mondo occidentale , e del buddhismo, che rappresenta una forza trainante della cultura orientale, si ritrova la stessa saggezza. Sia Gesù, sia il Buddha hanno posto l’accento sull’individuo, sottolineando che l’interiorità è più importante dell’esteriorità e che ognuno di noi dovrebbe considerare la propria vita, invece di criticare quella altrui. Per descrivere la realtà morale entrambi ricorrono, peraltro, alle medesime immagini: luce e tenebra , sole e pioggia, la pianta che da’ frutti e quella infruttifera. Gli studiosi che si interessano a Cristo come figura storica conferiscono oggi sempre più importanza al suo ruolo di saggio del primo secolo: molti degli aforismi che citano per ritrarlo come tale racchiudono gli stessi consigli che il Buddha diede ai suoi seguaci, cinque secoli prima.
“Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi; ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli dal cielo e si annidano fra i Suoi rami. MATTEO 13, 31-32
Non supporre del bene: “non mi raggiungerà’”. Come versando l’acqua da una brocca si riempie un bicchiere, così il saggio si riempie di bene accumulandolo a poco a poco. DHAMMAPADA IX, 122
……………………………….
Perché’ guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che e’ nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. LUCA 6, 41-42
I difetti altrui sono più facili da vedere rispetto ai propri; i difetti degli altri vengono visti facilmente, perché’ vengono setacciati come pula; ma, i propri sono difficili da vedere. E’ come il baro che nasconde i suoi dadi e mostra quelli dell’avversario, richiamando l’attenzione sulle mancanze di questi, pensando continuamente di accusarlo. UDANAVARGA 27, 1
……………………………..
“Maestro, questa donna e’ stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”
[…]
E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. GIOVANNI 8, 4-5; 7
Non le altrui cattive azioni non ciò che gli altri fanno, o non fanno, ciascuno guardi Ciò che lui stesso fa o non fa. DHAMMAPADA IV, 50
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“La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma, se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina col suo bagliore”. LUCA 11, 34-36 Un uomo con gli occhi che porta una lampada vede tutti gli oggetti, così come uno che ha ascoltato la Legge Morale. diventerà perfettamente saggio. UDANAVARGA 22, 4
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Perciò, vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete, o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, ne’ mietono, ne’ ammassano nei granai; eppure, il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? MATTEO 6, 25-26
Di chi non ha provviste, di chi ben conosce il valore del cibo, di chi libero si pasce di vacanza senza immagini mentali, la via è difficile a conoscere quale di uccello nel cielo. Di chi ha totalmente esausti gli asava, di chi è staccato dal cibo, di chi libero si pasce di vacanza senza immagini mentali, l’orma e’ difficile a conoscere quale di uccello nel cielo. DHAMMAPADA VII, 92-93
………………………..
Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori; perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. MATTEO 5, 45
La grande nuvola fa piovere su tutto, che sia di natura superiore, o inferiore. La luce del sole e della luna illumina tutto il mondo, sia colui che fa il bene sia colui che fa il male, sia colui che si eleva sia colui che si abbassa. SADHARMAPUNDARIKA SUTRA 5
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Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, ne’ albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero, infatti, si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, ne’ si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché’ la bocca parla dalla pienezza del cuore. LUCA 6, 43-45
Qualsiasi cosa commetta una persona, che siano azioni virtuose o peccaminose, nessuna di esse ha poca importanza; tutte hanno qualche frutto. UDANAVARGA 9, 8
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“Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo: sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo”. MARCO 7, 15
“L’uccidere, il massacrare, il ferire, l’imprigionare esseri viventi; il furto, la menzogna, l’inganno, la frode, l’ipocrisia, l’adulterio: questo è putredine, non il cibo carneo”. SUTTA NIPATA 242
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Gesù, però, non si confidava con loro, perché’ conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c’è in ogni uomo. GIOVANNI 2, 24-25
Era esperto nel conoscere i pensieri e le azioni degli esseri viventi. VIMALAKIRTINIRDESHA SUTRA 2
…………………………….
Risposero le guardie: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!”. GIOVANNI 7, 46
“Non ho mai visto prima d’ora - disse il venerabile Sariputto - ne’ ho mai udito riferire da alcuno di un maestro che parli così amabilmente, venuto dal cielo dei Tusita”.
Paralleli tra brani dei Vangeli e sutra buddhisti su compassione e saggezza. Oggi, la cultura asiatica si sovrappone a quella europea e nordamericana; la terra non è che un minuscolo globo nell’universo e i suoi continenti vanno alla deriva secondo modalità che nessun geologo avrebbe mai previsto. Se avessimo letto i testi sacri buddhisti e cristiani con maggiore attenzione, avremmo probabilmente capito tempo fa quanto simili siano le varie culture e le diverse religioni.
O, forse, avremmo ripreso a leggere la famosa poesia di Kipling dal verso in cui afferma che “l’Oriente è l’Oriente, e l’Occidente e’ l’Occidente”, al verso in cui annuncia che questi due mondi non si incontreranno mai, fino a imbatterci in una strofa che il ventesimo secolo pare aver scordato, in cui l’autore osserva: “Non c’e', ne’ Oriente, ne’ Occidente, ne’ Confine, ne’ Stirpe, ne’ Nascita / Quando due uomini forti si trovano faccia a faccia, pur provenendo dalle estremità della terra!”.
LA COMPASSIONE
L’affinità piu’sorprendente fra Gesù e il Buddha riguarda il concetto di amore: entrambi, infatti, predicano la Regola d’Oro, in base a cui ogni uomo deve trattare il suo prossimo come se stesso. Molte delle più note affermazioni di Cristo, in ordine al fatto di porgere l’altra guancia, di amare i propri nemici; nonché’ l’idea che chi di spada ferisce, di spada perisce, si rispecchiano nelle parole del Buddha.
“La dottrina morale del Buddha”, osserva Burnett Hillman Streeter, illustre studioso di Oxford, “e’ sorprendentemente simile al discorso evangelico”. Inoltre, le parole dette da Gesù sulla montagna costituiscono il suo più grande insegnamento, esattamente come il Dhammapada, concettualmente affine al Sermone, costituisce il libro più importante del buddhismo: se esso e’ la trasposizione scritta in lingua pali della tradizione orale sorta tra i primi iniziati buddhisti, il discorso evangelico della montagna e altre parti dei quattro Vangeli vengono infatti attribuiti ai primi seguaci di Cristo.
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Cio’ che volete gli uomini facciano a Voi, anche voi fatelo a loro. LUCA 6, 31
Chi considera (gli altri) uguali a se stesso non danneggia, non uccide. DHAMMAPADA X, 129-130
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A chi ti percuote sulla guancia porgi anche l’altra. LUCA 6, 29
Se qualcuno ti colpisce con la mano, con un bastone, o con un coltello, dovresti abbandonare ogni desiderio e non pronunciare parole malvagie. MAJJHIMA NIKAYA 21, 6
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Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
[…]
A chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’a chiunque ti chiede; e a chi prende il tuo, non richiederlo. LUCA 6, 27-30
Ecco proprio in causa dell’ostilità mai si placa l’ostilità, solo con la non ostilità si placa: questo è immutabile elemento.
[…]
Con la calma vinci l’ira, col bene vinci il male. Vinci la miseria con la liberalità, con la verità, la menzogna. DHAMMAPADA I, 5; XVII, 223
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In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. MATTEO 25, 45
Se non vi aiutate gli uni gli altri, chi ci sarà ad aiutarvi? Chiunque aiuta me, deve aiutare i malati. VINAYA, MAHAVAGGA 8, 26, 3
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Rimetti la spada nel fodero, perché’ tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. MATTEO 26, 52
Distaccandosi dal desiderio di prendere la vita, l’ascetico Gautama esiste, evitando di prendere la vita, senza bastone, ne’ spada. DIGHA NIKAYA 1, 1, 8
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Questo e’ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. GIOVANNI 15, 12-13
Come una madre difenderebbe con la vita il suo proprio figlio, il suo unico figlio, così sviluppi egli un animo illimitato nei riguardi di tutti gli esseri viventi. Coltivi benevolenza ed animo illimitatamente benigno per tutto il mondo. SUTTA NIPATA 149-150
………………………
La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. GIOVANNI 1, 17
Il corpo del Buddha è nato dall’amore, dalla pazienza, dalla gentilezza e dalla verità. VIMALAKIRTINIRDESHA SUTRA 2
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Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte. LUCA 15, 10
Il bodhisattva ama tutti gli esseri viventi, come fossero tutti suoi figli. VIMALAKIRTINIRDESHA SUTRA 5
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Tu conosci i miei comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre”. MARCO 10, 19
Astieniti dall’uccidere e dal prendere ciò che non ti è dato. Astieniti dall’impurità e dal dire il falso. Non accettare oro e argento. KHUDDAKAPATHA 2
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LA SAGGEZZA
Alla base del cristianesimo, che influenza gran parte del mondo occidentale , e del buddhismo, che rappresenta una forza trainante della cultura orientale, si ritrova la stessa saggezza. Sia Gesù, sia il Buddha hanno posto l’accento sull’individuo, sottolineando che l’interiorità è più importante dell’esteriorità e che ognuno di noi dovrebbe considerare la propria vita, invece di criticare quella altrui. Per descrivere la realtà morale entrambi ricorrono, peraltro, alle medesime immagini: luce e tenebra , sole e pioggia, la pianta che da’ frutti e quella infruttifera. Gli studiosi che si interessano a Cristo come figura storica conferiscono oggi sempre più importanza al suo ruolo di saggio del primo secolo: molti degli aforismi che citano per ritrarlo come tale racchiudono gli stessi consigli che il Buddha diede ai suoi seguaci, cinque secoli prima.
“Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi; ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli dal cielo e si annidano fra i Suoi rami. MATTEO 13, 31-32
Non supporre del bene: “non mi raggiungerà’”. Come versando l’acqua da una brocca si riempie un bicchiere, così il saggio si riempie di bene accumulandolo a poco a poco. DHAMMAPADA IX, 122
……………………………….
Perché’ guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che e’ nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. LUCA 6, 41-42
I difetti altrui sono più facili da vedere rispetto ai propri; i difetti degli altri vengono visti facilmente, perché’ vengono setacciati come pula; ma, i propri sono difficili da vedere. E’ come il baro che nasconde i suoi dadi e mostra quelli dell’avversario, richiamando l’attenzione sulle mancanze di questi, pensando continuamente di accusarlo. UDANAVARGA 27, 1
……………………………..
“Maestro, questa donna e’ stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”
[…]
E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. GIOVANNI 8, 4-5; 7
Non le altrui cattive azioni non ciò che gli altri fanno, o non fanno, ciascuno guardi Ciò che lui stesso fa o non fa. DHAMMAPADA IV, 50
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“La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma, se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina col suo bagliore”. LUCA 11, 34-36 Un uomo con gli occhi che porta una lampada vede tutti gli oggetti, così come uno che ha ascoltato la Legge Morale. diventerà perfettamente saggio. UDANAVARGA 22, 4
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Perciò, vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete, o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, ne’ mietono, ne’ ammassano nei granai; eppure, il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? MATTEO 6, 25-26
Di chi non ha provviste, di chi ben conosce il valore del cibo, di chi libero si pasce di vacanza senza immagini mentali, la via è difficile a conoscere quale di uccello nel cielo. Di chi ha totalmente esausti gli asava, di chi è staccato dal cibo, di chi libero si pasce di vacanza senza immagini mentali, l’orma e’ difficile a conoscere quale di uccello nel cielo. DHAMMAPADA VII, 92-93
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Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori; perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. MATTEO 5, 45
La grande nuvola fa piovere su tutto, che sia di natura superiore, o inferiore. La luce del sole e della luna illumina tutto il mondo, sia colui che fa il bene sia colui che fa il male, sia colui che si eleva sia colui che si abbassa. SADHARMAPUNDARIKA SUTRA 5
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Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, ne’ albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero, infatti, si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, ne’ si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché’ la bocca parla dalla pienezza del cuore. LUCA 6, 43-45
Qualsiasi cosa commetta una persona, che siano azioni virtuose o peccaminose, nessuna di esse ha poca importanza; tutte hanno qualche frutto. UDANAVARGA 9, 8
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“Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo: sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo”. MARCO 7, 15
“L’uccidere, il massacrare, il ferire, l’imprigionare esseri viventi; il furto, la menzogna, l’inganno, la frode, l’ipocrisia, l’adulterio: questo è putredine, non il cibo carneo”. SUTTA NIPATA 242
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Gesù, però, non si confidava con loro, perché’ conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c’è in ogni uomo. GIOVANNI 2, 24-25
Era esperto nel conoscere i pensieri e le azioni degli esseri viventi. VIMALAKIRTINIRDESHA SUTRA 2
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Risposero le guardie: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!”. GIOVANNI 7, 46
“Non ho mai visto prima d’ora - disse il venerabile Sariputto - ne’ ho mai udito riferire da alcuno di un maestro che parli così amabilmente, venuto dal cielo dei Tusita”.
SUTTA NIPATA 955
A cura di MARCUS BORG
“Gli insegnamenti e le parole dei due Maestri a confronto”
Titolo originale dell’opera: Jesus and Buddha: The Parallel Sayings
Traduzione di Adria Tissoni Prefazione e introduzione:
Gruppo Editoriale Armenia